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MAL DI SCHIENA ? ERNIA ? PROTUSIONE ?
Il mal di schiena è uno dei problemi di salute più comuni, tanto che colpisce fino a 8 persone su 10 almeno una volta nella vita; in particolare ad esser interessata è spesso la parte lombare, quella più bassa, ma di fatto il dolore può comparire in ogni punto della schiena.
È una delle più frequenti conseguenze di disabilità professionale e causa di assenza dal lavoro.
Uomini e donne vengono ugualmente interessati dal mal di schiena, che può variare sensibilmente in quando ad intensità, da un dolore sordo e persistente ad una sensazione improvvisa e acuta che lascia la persona incapace di muoversi.
CAUSE
Il dolore può comparire bruscamente a causa di un incidente o sollevando qualcosa di pesante, oppure può svilupparsi nel tempo a causa di cambiamenti legati all’età della colonna vertebrale. Gli stili di vita sedentari possono favorire la comparsa del mal di schiena, soprattutto quando una spiccata sedentarietà nei giorni lavorativi è interrotta da un eccesso di esercizio fisico nel fine settimana.
La maggior parte dei mal di schiena è acuta, ossia dura da pochi giorni a poche settimane; tende a risolversi spontaneamente attraverso una blanda automedicazione e non si rileva perdita di funzione.
Il dolore subacuto è invece caratterizzato da una durata che va da 4 a 12 settimane.
Il dolore cronico della schiena è infine definito come dolore che persiste per 12 settimane o più; indicativamente 1 persona su 5 che manifesti dolore acuto del mal di schiena svilupperà dolore cronico con sintomi persistenti fino ad un anno.
La diagnosi del mal di schiena, in genere, è semplice. Ma è necessario comprenderne le cause. È fondamentale capirela sua origine sia per intraprendere la cura adeguata, sia per evitare la cronicizzazione e le recidive. Generalmente il medico chiede se è “localizzato”, cioè se si avverte in punti precisi, probabilmente quelli in cui si è creata una lesione o dei traumi, o se è “diffuso”, è in questo caso che forse ha origine da un tessuto più profondo; può chiedere se si irradia lungo la gamba, come nella sciatica, o se è collegato con qualche altro disturbo, per esempio intestinale; e sia quindi un dolore“riferito”, che può essere determinato da un disturbo che interessa l’intestino, o da una colica di fegato, o dalla degenerazione di un disco intervertebrale.

In quest’ultimo caso il dolore si irradia anche alla gamba. Può succedere che il dolore si presenti immediatamente dopo o nelle 24 ore successive a uno sforzo o a un movimento scorretto. Di solito non servono esami particolari, per accertarne le cause,solo se il dolore non passa con i trattamenti in automedicazione oppure con quelli individuati dal farmacista o dal medico, quest’ultimo può prescrivere esami diagnostici, come una radiografia, oppure, in casi particolari, una risonanza magnetica.
ESERCIZI PER IL MAL DI SCHIENA: QUALI?

Il primo esercizio per il mal di schiena è quello di sforzarsi di ascoltare il buon senso, consultando il parere di un medico prima di iniziare gli allenamenti. Non si tratta di un consiglio di routine, ma di una vera e propria raccomandazione, atta ad accertare che non sussistano controindicazioni alla pratica sportiva.
L’obiettivo primario di qualsiasi programma di esercizi rivolto alla prevenzione ed alla cura del mal di schiena è quello di rendere la muscolatura addominale, spinale, lombare ed ischicruralepiù tonica ed elastica. Il tutto dovrà integrarsi in un programma regolare di attività aerobica in grado di favorire il raggiungimento del peso corporeo ideale.
Esercizi di Allungamento (Stretching)
Spesso, chi segue un programma specifico per migliorare la salute della schiena non attribuisce la giusta importanza agli esercizi di allungamento. Ciò è dovuto, con molta probabilità, al fatto che questi esercizi di stretching costituiscono la parte finale della seduta, risultando così, erroneamente, un’attività fisica della seduta di secondaria importanza.
In realtà, il ruolo di questi esercizi è a dir poco fondamentale. Per prevenire il mal di schiena, infatti, è importante riacquisire l’elasticità perduta senza limitare le attenzione al solo miglioramento della sola forza muscolare. Questa tipologia di allenamento consente di alleviare le tensioni e migliorare l’elasticità della muscolatura paravertebrale e lombare. Soprattutto nel primo periodo, quando l’infiammazione ed il dolore non si sono ancora risolti del tutto, l’attività fisica dovrebbe basarsi quasi esclusivamente sugli esercizi di scarico e decompressione della colonna.
In rete troverete tantissimi esercizi da fare ma rimane il consiglio di farvi valutare da un professionista…….